Giorni fa abbiamo ricordato il 6 aprile 2009, e il devastante terremoto dell’Aquila che vi si accompagnò.
Il 6 aprile - diversi secoli prima, nel 1483 – era nato uno dei nostri più grandi artisti, Raffaello Sanzio.
Sempre giorni or sono facevamo sommessamente notare come Raffaello sia nato e morto il medesimo giorno dell’anno, per l’appunto il 6 aprile: morì nel giorno del suo 37° compleanno.
6 + 4 fa 10, come fa incredibilmente 10 la somma delle due cifre degli anni di vita del Maestro, 37 (7 + 3).
E non è finita.
Racconta il grande storico dell’arte Giorgio Vasari come l’urbinate sia mancato il giorno di Venerdì Santo del 1520, dando la stura ad una sorta di strana “progressione per 5” (10, 15, 20).
La morte sopraggiunse peraltro dopo 15 giorni di malattia, che aveva avuto inizio con una febbre “continua ed acuta”.
Raffaello dopo la morte vivrà un “Ri-nascimento” tutto suo, connotandosi come una autentica “Pasqua” dell’arte.
Le cifre e i fatti sono Regole.
Che dicono sempre qualcosa a chi sa leggerli come assai più di semplici, banali coincidenze.
Memento semper: poche Regole chiare ci libereranno tutti.
ASCOLTA GIULIO BACOSI (Agenzia ItaliaStampa)
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