Con il primo giorno di Consultazioni al Quirinale, si apre un percorso che dovrà verificare se esiste una maggioranza in Parlamento oppure in alternativa bisognerà tornare al voto. L'Avvocato dello Stato Giulio Bacosi (Presidente di Democrazia nelle Regole) è intervenuto questo pomeriggio ai microfoni dell'Agenzia Italia Stampa, e sulla crisi in corso ha dichiarato: «difficile che ci siano i “tempi tecnici” per nuove elezioni, tali da consentire di elaborare una legge di bilancio che scongiuri l’esercizio provvisorio». DI SEGUITO LA DICHIARAZIONE.
Pur con tutta la buona volontà del caso, è davvero difficile che ci siano i “tempi tecnici” per nuove elezioni, tali da consentire di elaborare una legge di bilancio che scongiuri l’esercizio provvisorio.
Secondo l’art.61 della Costituzione, le elezioni delle nuove Camere hanno luogo entro 70 giorni dalla fine delle precedenti e la prima riunione, fissata dal Capo dello Stato ai sensi dell’art.87, comma 3, ha luogo non oltre il 20° giorno da tali nuove elezioni.
Si tratta in tutto di 90 giorni, e dunque di 3 mesi.
E’ vero che la norma dice “entro” e “non oltre”, sicché astrattamente si potrebbe fare prima.
Ma è anche vero che i tempi sono sempre più o meno quelli, se si tiene conto che per fare nuove elezioni occorre mettere in moto ed organizzare la macchina elettorale; e che occorre, soprattutto, consentire alle parti politiche di confrontarsi in una campagna elettorale che ha anch’essa i suoi tempi tecnici, così come li ha l’ingresso “amministrativo” di deputati e senatori in ciascuna delle due Camere.
3 mesi da oggi – ammesso che si partisse da oggi, e come è noto non è così, trattandosi di decisione che spetta al Capo dello Stato all’esito delle consultazioni – significa più o meno 20 novembre per la prima riunione delle Camere, cui fa seguito l’elezione dei rispettivi Presidenti, la formazione dei gruppi parlamentari, le nuove consultazioni del Presidente della Repubblica e, finalmente, un nuovo Governo che, se tutto va bene, potrebbe ottenere la fiducia a ridosso del Santo Natale o addirittura durante le festività natalizie.
Se si considera che le prime interlocuzioni formali con l’Unione europea sulla legge di bilancio 2020 debbono partire – bozza alla mano – già in ottobre; che la pertinente legge va approvata entro il 31 dicembre e che va ovviamente fatta precedere, oltre che dalla relativa elaborazione in dialogo con le Istituzioni europee, da un inevitabile dibattito parlamentare, viene da dire che tutto si può fare, ma che – pur rammentando il noto motto “nihil difficile volenti”, ovvero “nulla è davvero difficile a chi una cosa la vuole davvero” - è tutto obiettivamente molto complicato.
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